Il segreto di una passione intramontabile…

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Chi non ha testa abbia gambe – la saggezza popolare non lesina arguti suggerimenti per le più disparate evenienze…

Volendola trasferire all’arrampicata, è generalmente accettato che chi ha poca forza farebbe meglio a sviluppare almeno la tecnica, che è in grado di aiutarci a risolvere più di una situazione complicata. Il fatto è che il movimento della scalata è così complesso che dominarne tutte le sfaccettature richiede abilità ed esperienza non comuni. Che sono legate alla nostra storia alpinistica ed ai contatti e luoghi che abbiamo privilegiato, con differenze anche grandi in quei settori che si possono definire di nicchia, per scarsa disponibilità oggettiva di terreno o soggettiva (quando qualcosa è fuori moda è inutile agitarsi tanto, se ne riparlerà nel prossimo ciclo)…

Così l’insieme delle tecniche di fessura è qualcosa di molto lontano da chi si è immerso nella scalata sportiva, almeno qui da noi… Che peraltro siamo fortunati, a due passi dalla valle dell’Orco, e vicini comunque alla Val d’Ossola ed al Monte Bianco…

Fin da quando me ne sono appassionato, ho più volte proposto l’aggiornamento degli amici Istruttori, ricevendo per lo più terrorizzati dinieghi, tanto che mi ero messo il cuore in pace.

Un sussulto di ardimento nella mia incipiente vecchiaia mi ha però ispirato ad organizzare dei corsi specifici, dedicati alla scalata su granito, e, dopo alcuni anni di accoglienza piuttosto tiepida, mi trovo all’improvviso circondato da amici con cui condividere non solo l’abilità ma anche la passione. Questa è la constatazione più bella al termine di una stagione che si è rivelata produttiva e motivante per più di uno. La spedizione in Kirghizistan, indipendentemente dagli ottimi risultati ottenuti sul campo, ha prodotto un’onda lunga che, a partire dai partecipanti, ha trascinato anche chi per vari motivi non ha potuto essere della partita.

Il risultato è per me stimolante da un lato (nessun alpinista più o meno in attività è disposto volentieri a farsi passare sulle orecchie) e consolante dall’altro, perché non è sempre automatico trasformare alcuni forti scalatori in un gruppo importante e ben amalgamato di arrampicatori. Così è stato quando sono entrato nella Scuola, più di trenta anni fa… e così, oggi, mi piacerebbe che l’atmosfera che si respira nella Scuola continuasse a trascinare l’intero ambiente.

Ho delle belle sensazioni al riguardo. Prova ne sia il fatto che anche il corso di formazione per istruttori regionali venga preso particolarmente sul serio dai nostri partecipanti. E’ questione di carattere, certo, ma anche di cogliere il momento…

Ciò detto, è evidente che anche l’aria che ha spinto i corsi di arrampicata autunnali fosse particolare. Ne abbiamo beneficiato tutti, istruttori ed allievi, e mi auguro si sia trattato di un momento che porteremo con noi per lungo tempo.

Un nuovo anno è alle porte. Sembra incredibile, ma anche dopo tanti anni l’entusiasmo è quello di un tempo… speriamo di condividerlo ancora ed ancora, che questo è il segreto di una passione intramontabile…

Mauro Penasa